Discorso del Duce ad Ancona 1932

Discorso del Duce ad Ancona

3 Novembre 1932.

Duce: Camicie nere, popolo di Ancona e delle Marche.

Se voi, considerate questa mia visita come un premio, io vi dichiaro che lo avete ampiamente e pienamente meritato.

Lo penso con emozione profonda che è sorto dalla vostra gente e dalla vostra terra, il tribuno trascinante ed irresistibile dell’intervento popolare e l’eroe purissimo della trincea delle masse.

Oggi, noi abbiamo inaugurato il nuovo palazzo delle poste, che deve servire al respiro più ampio della vostra città e ai suoi traffici aumentati.

Abbiamo inaugurato il palazzo del littorio, dove si raccoglieranno in perfetta concordia tutte le organizzazioni del regime e abbiamo inaugurato il monumento ai caduti, che guarda quel mare che è ancora amaro.

Di qui a molti anni, quando il fatale andare del tempo, ci avrà allontanato da questa età, gli uomini verranno a vedere quello che noi abbiamo compiuto, in pace e in guerra. Ricorderanno il 1915, l’anno fatale nella storia dell’umanità, che pesa, come il 476 il 1492 il 1815. C’è un prima e un dopo, c’è un prima della guerra e un dopo della guerra, non guardiamo più al prima della guerra, non abbiamo nostalgia per quel tempo, per quegli uomini, per quegli avvenimenti, per quelle dottrine, perché noi abbiamo bruciato i nostri bastimenti alle nostre spalle.

E’ da allora che comincia la storia d’Italia, la vera storia d’Italia, perché se prima se si poteva pensare che la storia d’Italia, fosse il risultato più o meno complicato di manovre diplomatiche, di intrighi di governo, di passioni di minoranze è solo con  l’anno 1915 con il maggio radioso del 1915 che il popolo italiano irrompe sulla scena politica, caccia i trafficanti del tempio e diventa finalmente l’artefice del suo destino.

La conclusione che io traggo d’invanzi a voi, in questa giornata luminosa di sole e fervida di speranze, è questa: Che oggi il popolo italiano e il regime fascista, sono una unità, compatta, infrangibile, formidabile, che può sfidare come sfida tutti i suoi nemici e anche l’andare del tempo.

 

Pubblicato da icaroinvolo

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